I primi segnali dell’artrite sono spesso subdoli e trascurati, favorendo un ritardo diagnostico che può portare a danni articolari permanenti. Sintomi come gonfiore, dolore persistente, rigidità mattutina superiore a un’ora e sensazione di calore localizzato alle articolazioni possono rappresentare un campanello d’allarme. L’artrite non si manifesta soltanto con dolore: altri segnali precoci possono includere affaticamento, perdita di peso involontaria, febbricola e debolezza. Riconoscere questi sintomi e rivolgersi tempestivamente a un medico consente di limitare i rischi di sviluppare una forma cronica invalidante.
Sintomi da non sottovalutare e quando rivolgersi al medico
Nel caso delle principali forme di artrite – tra cui la reumatoide, la psoriasica e la artrite idiopatica giovanile – i segnali clinici possono variare notevolmente. Tuttavia, alcune manifestazioni sono particolarmente indicative e non vanno trascurate:
- Dolore e gonfiore persistenti a livello di mani, polsi, ginocchia, caviglie o piedi
- Rigidità articolare prolungata al mattino o dopo periodi di inattività
- Limitazione dei movimenti articolari e difficoltà nelle attività quotidiane
- Arrossamento e aumento della temperatura nelle sedi interessate
- Affaticamento marcato, anche a riposo, o febbre di origine inspiegata
Il consiglio degli specialisti è di consultare il medico se questi disturbi si presentano per più di una-due settimane, peggiorano col tempo o sono accompagnati da sintomi sistemici. La tempestività della diagnosi è determinante: trattamenti precoci permettono di rallentare la progressione della malattia e prevenire deformazioni articolari irreversibili.
Gli esami veramente utili nella diagnosi dell’artrite
Al fine di distinguere tra le diverse forme di artrite e pianificare il trattamento migliore, il medico procede con una valutazione clinica accurata seguita da esami di laboratorio e strumentali appropriati, selezionati in base ai sintomi riferiti dal paziente.
Esami del sangue
I principali parametri ematici utili nella diagnosi dell’artrite includono:
- VES (velocità di eritrosedimentazione) e PCR (proteina C reattiva): mostrano lo stato di infiammazione sistemica e sono tra i primi marker a essere richiesti in presenza di sospetta artrite.
- Fattore Reumatoide (FR) e anticorpi anti-citrullina (anti-CCP): la positività di questi autoanticorpi supporta la diagnosi di artrite reumatoide, ma non sono esclusivi di questa patologia. I test per gli anti-CCP sono più specifici e spesso rilevabili in fase iniziale della malattia.
- Emocromo completo: utile per identificare eventuali anemie secondarie all’infiammazione cronica o altri squilibri ematologici.
Alcune forme di artrite, come quelle secondarie a malattie autoimmuni, possono richiedere la ricerca di anticorpi antinucleo (ANA), indicatori di coinvolgimento sistemico.
Diagnostica per immagini
- Radiografie standard: fondamentali per identificare i danni articolari, i segni di degenerazione ossea e per monitorare l’evoluzione della patologia nel tempo. Le immagini radiografiche forniscono viste chiare delle articolazioni, rivelando erosioni, riduzione dello spazio articolare e deformità.
- Ecografie articolari: consentono l’identificazione precoce di segni infiammatori, come versamenti articolari e ispessimento della membrana sinoviale anche quando la radiografia appare normale. L’ecografia è particolarmente utile per monitorare l’attività della malattia e guidare eventuali procedure infiltrative.
- Risonanza magnetica: indicata nei casi dubbi o per un’analisi dettagliata delle strutture periarticolari, permette la visualizzazione di lesioni ancora invisibili ad altre indagini.
- Artroscopia e analisi del liquido sinoviale: impiegate principalmente nei casi in cui si debba differenziare tra artrite infettiva e altre forme reumatiche o confermare la presenza di particolari cristalli (come nella gotta).
Quando preoccuparsi: indicatori di gravità e fattori di rischio
Non tutte le articolazioni dolenti portano a una diagnosi di artrite cronica, ma esistono circostanze in cui è importante non sottovalutare i segnali inviati dal corpo. Ecco i fattori e sintomi per cui rivolgersi con urgenza al reumatologo:
- Rigidità articolare presente ogni mattina per oltre un’ora, soprattutto se associate a gonfiore persistente
- Dolore alle piccole articolazioni delle mani e dei piedi, spesso bilaterale e simmetrico
- Febbre, calo ponderale e malessere generale senza causa apparente
- Insorgenza acuta di dolore e gonfiore in una sola articolazione, che può indicare una possibile artrite settica o gotta acuta
- Comparsa di noduli sottocutanei, deformazioni visibili o limitazione importante della mobilità
Tra i principali fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare malattie articolari si segnalano: familiarità per patologie autoimmuni, età avanzata, fumo, obesità, storia di infezioni o traumi articolari. Anamnesi e valutazione dei rischi permettono di indirizzare i pazienti verso percorsi di prevenzione e diagnosi più mirati.
Differenze tra artrite reumatoide e altre forme di artrite
Non tutte le artriti sono uguali; riconoscere la tipologia è essenziale per impostare una terapia efficace. La artrite reumatoide è una patologia autoimmune cronica che colpisce tipicamente le piccole articolazioni simmetriche, con un andamento progressivo e, in assenza di diagnosi precoce, potenzialmente invalidante.
Al contrario, la osteoartrite (o artrosi) rappresenta una malattia degenerativa della cartilagine, spesso localizzata su ginocchia, colonna vertebrale e anche, più comune con l’avanzare dell’età. Le artriti infettive, invece, insorgono generalmente in modo acuto, sono spesso monarticolari e richiedono tempestività nell’identificazione per evitare danni permanenti.
Le artriti psoriasiche o quelle correlate a malattie del metabolismo (come la gotta) si distinguono per una varietà di presentazioni cliniche e richiedono spesso indagini mirate, comprese l’analisi dei cristalli nel liquido sinoviale e test immunologici specifici.
Riconoscere l’artrite nella sua fase iniziale consente ai pazienti di accedere più velocemente ai trattamenti disponibili, promuovendo un migliore controllo del dolore, della disabilità e della qualità della vita. La diagnosi precoce rappresenta oggi il principale obiettivo della reumatologia, grazie a una migliore comprensione dei sintomi e all’utilizzo combinato di esami ematici, indagini strumentali avanzate e consulti specialistici mirati.