Quando si tratta di quanto si dovrebbe davvero risparmiare ogni mese, la risposta non è mai così immediata come le banche spesso fanno sembrare. L’approccio più efficace parte da una conoscenza precisa delle proprie entrate e delle proprie spese; solo così si può impostare una strategia finanziaria solida che tenga conto dei propri obiettivi e delle reali esigenze quotidiane. Nelle pubblicità e nei colloqui in filiale si tende a parlare molto di prodotti e poco di percentuali concrete: invece, esiste una quota ideale per accantonare, e non si tratta di una cifra fissa valida per tutti.
Quanto dovresti realmente accantonare ogni mese?
Secondo i principali esperti di pianificazione finanziaria personale, la regola del 20% sulle entrate nette mensili è considerata un buon punto di partenza. Questo significa che, se percepisci 1.500 euro al mese, dovresti puntare a mettere da parte almeno 300 euro per il risparmio e gli investimenti. Il restante viene suddiviso tra spese essenziali (come abitazione e bollette) e spese discrezionali. Questa regola, nota anche come regola del 50/30/20, si articola così:
- 50% delle tue entrate viene dedicato a spese essenziali: affitto o mutuo, bollette, spese alimentari.
- 30% alle spese non essenziali, cioè tutte quelle legate ad abitudini, svago e piaceri personali.
- 20% destinato a risparmio e investimenti: questo include la creazione di un fondo di emergenza, piani di investimento o conti deposito.
È importante comprendere che questa suddivisione è una linea guida: ogni famiglia e ogni individuo ha delle esigenze diverse e valori che possono variare anche di molto. Tuttavia, la vera sorpresa è che spesso le banche, nel proporre prodotti, non entrano mai così nel dettaglio, lasciando il cliente nella convinzione che basti accantonare “qualcosa” senza un riferimento concreto.
Strategie per risparmiare: consigli pratici e psicologia
L’efficacia del risparmio mensile dipende non solo dalla quantità, ma anche dalla costanza e dalla capacità di automatizzare il processo. Inserire una quota fissa di risparmio immediatamente dopo aver ricevuto lo stipendio aiuta a non cadere nella tentazione di spendere ciò che si potrebbe mettere da parte. Tra le strategie più efficaci:
- Pagati per primo: trasferisci la quota stabilita in un conto separato subito dopo aver ricevuto lo stipendio.
- Monitora le spese: utilizza app o gestionali per notare ogni uscita—anche le più piccole—e identificare le voci che si possono ridurre.
- Elimina gli sprechi: abbonamenti non utilizzati, uscite frequenti non essenziali, acquisti impulsivi sono spesso la causa della dispersione del risparmio potenziale.
- Fissa obiettivi specifici: avere uno scopo concreto, come un viaggio, una casa o la pensione, aumenta la motivazione a risparmiare in modo disciplinato.
La psicologia del risparmio insegna che avere un obiettivo motivante e visualizzare il proprio progresso rende più semplice mantenere nel tempo un comportamento virtuoso. Se l’obiettivo è generico (“voglio risparmiare”), i risultati tenderanno a essere modesti; se è preciso (“devo mettere da parte 5.000 euro in due anni per il fondo d’emergenza”), la probabilità di successo aumenta in modo significativo.
I prodotti da preferire per il risparmio: conti deposito e strumenti a basso rischio
Oltre alla determinazione della quota da accantonare, è fondamentale scegliere il prodotto finanziario più adatto per conservare e far fruttare il denaro. Le opzioni più diffuse comprendono:
- Conti deposito: offrono tassi d’interesse più elevati rispetto ai tradizionali conti correnti, specialmente se si accetta il vincolo di non poter prelevare le somme per un certo periodo. I rendimenti possono attualmente raggiungere il 3% lordo annuo, variabili a seconda delle proposte delle diverse banche.
- Conti correnti separati: ideali per accumulare la quota mensile designata al risparmio, facilitano il controllo e la distinzione tra denaro disponibile e accantonato.
- Piani di accumulo su strumenti finanziari a basso rischio, come obbligazioni o fondi comuni.
L’importanza della diversificazione non deve essere mai sottovalutata. Un fondo d’emergenza andrà naturalmente conservato su strumenti liquidi, come un conto di risparmio o un conto deposito a breve termine, mentre obiettivi più a lungo termine possono prevedere una parte investita anche su mercati finanziari, purché secondo il proprio profilo di rischio.
La risposta che le banche raramente danno
La questione centrale è che le banche tendono a concentrarsi di più sulla vendita di prodotti che ad affiancare i clienti nella definizione della cifra ideale da risparmiare. La risposta esatta—che difficilmente sentirai in filiale—è che dovresti risparmiare ogni mese quanto serve per:
- Coprire imprevisti (malattia, perdita del lavoro, emergenze varie), creando un fondo di emergenza pari ad almeno 3-6 mensilità delle spese essenziali.
- Raggiungere gli obiettivi personali di lungo periodo (casa, pensionamento, educazione dei figli) pianificando in anticipo le somme necessarie e suddividendole in risparmi mensili.
In Italia, secondo numerose analisi, la percentuale media effettiva di risparmio delle famiglie è spesso inferiore al 10% delle entrate, un dato che evidenzia quanto sia necessario aumentare la consapevolezza rispetto a un corretto comportamento finanziario. Decidere consapevolmente e con determinazione la cifra da mettere da parte fa la differenza tra una situazione di tranquillità e una di vulnerabilità finanziaria.
Infine, per migliorare ulteriormente la propria conoscenza e la gestione del denaro, è utile approfondire temi legati alla finanza personale e alla educazione finanziaria, strumenti indispensabili per muoversi con sicurezza nel mondo delle scelte economiche domestiche.