Quando si parla del materiale della propria giacca, molti consumatori sono convinti di indossare esclusivamente pelle naturale oppure un materiale tessile semplice. La realtà, però, è molto più complessa di quanto si possa immaginare. L’industria dell’abbigliamento ha visto una vera rivoluzione nella scelta e nell’utilizzo dei materiali nel corso degli ultimi decenni: dalla pelle animale tradizionale fino ai moderni tessuti tecnici, passando per le numerose varianti di ecopelle e materiali sintetici avanzati. La differenza tra ciò che viene percepito e ciò che effettivamente si indossa dipende non solo dalla varietà di materiali impiegati, ma anche dalla continua evoluzione delle tecniche di produzione e dai trattamenti superficiali a cui sono sottoposti i tessuti e le pelli.
La vera pelle: caratteristiche e composizione
Se la tua giacca è realizzata in vera pelle, c’è una vasta gamma di origini e lavorazioni che la caratterizzano. I tipi di pelle più usati sono quella di montone, agnello e pecora, apprezzate per la loro morbidezza, resistenza e versatilità. Queste pelli subiscono processi di concia specifici, come la concia al cromo o vegetale, che ne determinano consistenza, aspetto e durata. Esistono anche tipologie come il vitello conciato a nappa anilina, ideale per le giacche leggere ed eleganti, e la scamosciata di montone per capi più sofisticati e femminili. Il modo in cui la pelle invecchia rappresenta un elemento distintivo: col tempo, la vera pelle diventa più liscia e morbida, mantenendo la sua struttura fibrosa animale, a differenza della finta pelle che tende a screpolarsi e a sfaldarsi negli anni.Pelle .
Il mondo dei materiali sintetici e delle fibre tessili
La diffusione di materiali sintetici come il poliestere, la poliammide e l’elastan ha radicalmente cambiato il concetto di giacca. Molte delle giacche vendute oggi, anche nel settore del pret-à-porter di fascia alta, sono confezionate con fibre di origini diverse. Il poliestere, ad esempio, è estremamente popolare grazie alla sua resistenza, facilità di manutenzione e costo contenuto. Il cotone, invece, offre comfort e traspirabilità, mentre il lino è sinonimo di leggerezza ed eleganza per le giacche estive. La lana rimane il top per capi invernali pregiati, grazie alle sue proprietà isolanti. Oggi esistono anche molte miscele, in cui fibre naturali vengono combinate con le sintetiche per migliorare determinate performance: ad esempio Jacquard misto cotone (poliestere, acetato, cotone e poliestere metallizzato) o softshell (poliestere con spandex o TPU), ideali per l’abbigliamento tecnico.
Le differenze tra vera pelle, finta pelle ed ecopelle
Identificare correttamente il materiale della propria giacca non è sempre semplice. Una delle principali alternative alla pelle animale è la cosiddetta finta pelle o ecopelle. La finta pelle è, in genere, composta da una base tessile – spesso poliestere o cotone – ricoperta da uno strato plastico (PVC o PU). Questa soluzione offre un aspetto simile alla pelle, ma non possiede le qualità di resistenza all’invecchiamento tipiche del materiale naturale: con il tempo la superficie plastificata tende a rompersi e a staccarsi in piccoli frammenti. Secondo la normativa vigente, per poter definire un articolo “pelle”, lo strato di materiale non deve essere troppo spesso rispetto agli strati di rivestimento, altrimenti deve essere dichiarato come materiale artificiale.
L’ecopelle va distinta dalla finta pelle classica: si tratta sempre di pelle a base animale, ma prodotta attraverso processi di conceria a basso impatto ambientale e senza composti tossici, cercando di offrire un prodotto più sostenibile. È quindi importante leggere le etichette e informarsi sulla composizione esatta del capo per capire realmente cosa si sta indossando.
Come riconoscere il materiale della propria giacca
Per scoprire “di che materiale è fatta davvero la tua giacca”, esistono alcuni passaggi fondamentali:
- Controllare l’etichetta interna, che per legge deve indicare i materiali utilizzati e la loro percentuale relativa. Qui si trovano informazioni come “100% pelle bovina”, “60% lana 40% poliestere”, o “rivestimento: 100% poliuretano”.
- Osservare la finitura e le cuciture: la pelle naturale avrà imperfezioni e una texture irregolare, mentre la pelle sintetica appare più regolare e uniforme.
- Sentire il profumo e il tatto: la pelle vera ha un odore tipico e una sensazione calda, mentre la finta pelle può risultare fredda o plasticosa.
- Valutare l’invecchiamento: la vera pelle tende a migliorare con il tempo, acquisendo carattere, mentre la finta pelle si screpola e si lacera facilmente.
In molti casi si utilizzano rivestimenti e strati compositi che rendono ancora più difficile la distinzione. Alcune giacche possono contenere anche membrane tecniche per renderle impermeabili o antivento, integrate tra gli strati del tessuto.
Alla luce di tutto questo, la risposta alla domanda sull’effettiva composizione della propria giacca non può essere univoca e universale. Si va da capispalla realizzati interamente in pelle animale a modelli dove la pelle è solo una sottile lamina superficiale applicata su strati di altro materiale, fino alle giacche realizzate con tessuti tecnici completamente sintetici o misti.
Comprendere la materia prima utilizzata nella confezione della tua giacca significa anche compiere scelte consapevoli dal punto di vista dell’impatto ambientale, dell’etica e della qualità. Soltanto la corretta informazione permette di orientarsi tra materiali, nomenclature e lavorazioni spesso poco trasparenti. La prossima volta che sollevi il colletto, tocca la superficie della tua giacca e lasciati guidare dalla conoscenza acquisita: ciò che indossi può raccontare una storia molto diversa da quella suggerita dall’apparenza esteriore.