Vitamina B3: ecco i cibi che ne sono ricchi e proteggono cuore e cervello

La vitamina B3, conosciuta anche come niacina, è un nutriente essenziale per il corretto funzionamento del nostro organismo. Essa svolge una serie di funzioni cruciali per la salute, in particolare per il sistema cardiovascolare e il cervello. La sua importanza deriva dalla capacità di supportare la produzione di energia nelle cellule, partecipare al metabolismo dei macronutrienti e contribuire alla formazione di importanti molecole come i coenzimi NAD e NADP.

Benefici per cuore e cervello

La niacina gioca un ruolo fondamentale nella regolazione dei livelli di colesterolo nel sangue. Studi hanno dimostrato che aiuta ad aumentare il colesterolo HDL (“buono”) e a ridurre i livelli di colesterolo LDL (“cattivo”) e trigliceridi, proteggendo così il sistema cardiovascolare da patologie come l’aterosclerosi e le malattie coronariche. Questo effetto protettivo è stato associato a una minore incidenza di infarti e altri eventi cardiovascolari, rendendo la vitamina B3 preziosa nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Nel contesto della salute cerebrale, la vitamina B3 favorisce la funzione neuroprotettiva supportando non solo la normale funzione neuronale ma anche la sintesi di neurotrasmettitori fondamentali. La niacina è implicata nella produzione di energia nelle cellule nervose e nel metabolismo del neurotrasmettitore serotonina. Deficit di vitamina B3 sono stati collegati a disturbi neurologici quali confusione mentale, ansia, emicrania e in casi gravi alla pellagra, una malattia che colpisce il sistema nervoso centrale.

Alimenti più ricchi di vitamina B3

Per assicurare un adeguato apporto di niacina, è fondamentale includere nella dieta alimenti che la contengono in quantità rilevanti. Tra questi spiccano sia cibi di origine animale che vegetale, permettendo a chi segue diversi stili alimentari di soddisfare il fabbisogno quotidiano.

  • Crusca di frumento: tra le fonti vegetali più ricche, con circa 29,6 mg per 100 grammi.
  • Arachidi tostate: forniscono circa 14 mg per 100 grammi, ideali per spuntini nutrienti.
  • Pesci come acciughe fresche (14 mg), tonno, salmone affumicato (8,8 mg) e sardine, sono eccellenti fonti, anche per chi segue una dieta mediterranea.
  • Fegato di vitello e frattaglie: con 13,5 mg per 100 grammi, rappresentano una delle principali fonti per chi consuma prodotti animali.
  • Pollame come fesa di tacchino (11,6 mg) e petto di pollo (10,8 mg).
  • Lievito di birra: 11,2 mg per 100 grammi, impiegato soprattutto per arricchire preparazioni alimentari.
  • Cereali integrali: pane integrale, riso integrale, avena, farina d’orzo (5,5 mg), farina di frumento integrale (5 mg), essenziali per chi segue una dieta vegetariana o vegana.
  • Legumi: fagioli, lenticchie, piselli e ceci, oltre a essere fonti di fibra e proteine, apportano quantità significative di niacina.
  • Frutta secca come mandorle e noci, nonché semi di girasole, forniscono un apporto aggiuntivo di vitamina B3 nella dieta quotidiana.
  • Verdure quali funghi, patate, asparagi e spinaci la contengono in quantità moderate ma utili per variare la dieta.

Fabbisogno quotidiano e assimilazione

Il fabbisogno giornaliero di vitamina B3 varia in base a età, sesso, condizioni fisiologiche (gravidanza, allattamento) e livello di attività fisica. In generale, per gli adulti si consiglia un apporto quotidiano compreso tra 14 e 18 mg. Una dieta equilibrata che includa carne magra, pesce, cereali integrali, legumi e noci è sufficiente per soddisfare le esigenze della maggior parte della popolazione.

Un aspetto importante riguarda la conversione del triptofano in niacina da parte del nostro organismo: questo amminoacido, presente soprattutto nei latticini e nelle uova, può essere trasformato in vitamina B3, contribuendo al fabbisogno anche se l’introito dietetico di niacina è ridotto. Tuttavia, in condizioni di carenza proteica, questa via metabolica può risultare meno efficace.

Carenza, eccessi e rischio per la salute

La carenza di vitamina B3 si manifesta prevalentemente in condizioni di malnutrizione o di diete squilibrate, comportando sintomi quali perdita di peso, debolezza muscolare, problemi digestivi, cefalee, nausea e irritabilità. Nei casi gravi, si sviluppa la pellagra, caratterizzata dalla cosiddetta triade di dermatite, diarrea e demenza, oltre a lesioni cutanee e profonde alterazioni neurologiche.

L’eccessivo apporto di niacina tramite integratori può talvolta causare rossori della pelle, disturbi gastrointestinali e danni epatici, soprattutto per dosaggi molto oltre quelli raccomandati. Si raccomanda quindi di ricorrere agli integratori solo su indicazione medica e di preferire sempre l’assunzione attraverso i cibi naturalmente ricchi di vitamina B3.

Grazie alle sue numerose funzioni, la niacina figura tra le vitamine del gruppo B più studiate dalla ricerca clinica e nutrizionale. Integrare i giusti alimenti nella propria dieta rappresenta la strategia migliore e più sicura per proteggere salute cardiovascolare e benessere cerebrale, prevenendo disturbi sia fisici che mentali legati a squilibri nutrizionali.

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