Bere solo acqua in bottiglia fa bene ai tuoi gatti? Ecco le differenze con l’acqua del rubinetto

La scelta della migliore fonte di acqua per i gatti domestici è un tema sentito da molti proprietari attenti alla salute dei loro animali. Fornire un’acqua adeguata è fondamentale per garantire l’idratazione ottimale e prevenire patologie croniche, specialmente quelle legate all’apparato urinario, per cui i gatti sono piuttosto predisposti. Ma bere solo acqua in bottiglia è davvero più sano rispetto a quella del rubinetto? Analizziamo le differenze principali tra queste due opzioni, considerando qualità, sicurezza, gusto e possibili rischi per la salute felina.

Confronto tra acqua in bottiglia e acqua del rubinetto

Entrambe le tipologie di acqua – quella imbottigliata e quella del rubinetto – possono risultare sicure e adatte all’uso quotidiano per i nostri gatti, a condizione che rispettino gli standard igienico-sanitari vigenti. Secondo gli esperti, dal punto di vista della sicurezza chimica e microbiologica, queste acque sono generalmente equiparabili, con piccole variazioni nei parametri fissati dalla legge per ciascuna categoria. L’aspetto davvero rilevante riguarda la provenienza dell’acqua – ovvero se proviene da una fonte controllata o meno – e la presenza di eventuali inquinanti che potrebbero essere nocivi sia per l’essere umano che per il gatto.

Acqua in bottiglia
L’acqua in bottiglia, che sia minerale naturale o semplicemente acqua di sorgente imbottigliata, è sottoposta a rigidi controlli prima dell’immissione sul mercato. Spesso il sapore viene influenzato dal contenuto di minerali, in particolare magnesio e calcio, derivati dal terreno o dalla roccia d’origine, fattore a cui alcuni gatti risultano particolarmente sensibili. Alcuni esemplari, infatti, preferiscono un certo sapore d’acqua, mentre altri possono mostrare una marcata avversione per acque troppo “dure” o con odori particolari.
Non bisogna però dimenticare che l’acqua in bottiglia comporta una spesa economica maggiore e, sebbene sia pratica e comoda, implica un notevole impatto ambientale legato all’uso della plastica.

Acqua del rubinetto
In Italia, l’acqua di rubinetto è estremamente controllata e potabile, essendo sottoposta a severi parametri di qualità e sicurezza fissati dalla normativa. Tuttavia, in alcune zone può risultare più “dura”, ovvero caratterizzata da elevate concentrazioni di sali minerali come calcio e magnesio. La durezza dell’acqua, in particolare, può avere rilevanza per la salute dei felini: un eccesso di minerali nella dieta può infatti predisporre alla formazione di calcoli urinari e a problemi renali, soprattutto nei gatti più sensibili o predisposti geneticamente.
La soluzione più sicura si ottiene attraverso l’utilizzo di sistemi di filtrazione domestica, in grado di eliminare batteri, sostanze indesiderate e ridurre la concentrazione di sali minerali, offrendo un’acqua di qualità, sicura e priva di sapori sgradevoli.

I rischi dell’acqua “incontrollata” e i reali bisogni del gatto

Un aspetto fondamentale è evitare assolutamente di fornire ai gatti acqua non controllata, proveniente cioè da fonti di dubbia affidabilità, come pozzi privati non certificati, fontane pubbliche non protette o corsi d’acqua naturali. Queste acque possono essere veicolo di contaminazioni batteriche, parassiti, residui chimici e altri inquinanti potenzialmente pericolosi sia nell’immediato sia nel lungo termine.
Gli animali domestici, esattamente come gli umani, hanno bisogno di un’acqua pulita, fresca e costantemente disponibile. La scelta tra acqua in bottiglia e di rubinetto, se provenienti da fonti controllate, diventa quindi principalmente una questione di comodità, abitudine ed eventuali preferenze del gatto, tenendo sempre presente la necessità di cambiare regolarmente l’acqua nella ciotola per limitare la crescita di batteri.

Consigli pratici per l’idratazione felina

  • Preferire acqua a bassa durezza, per ridurre il rischio di disturbi renali.
  • Assicurarsi che la ciotola sia sempre pulita e l’acqua fresca, cambiandola almeno una volta al giorno.
  • Valutare sistemi di filtrazione domestica nelle zone dove l’acqua del rubinetto è particolarmente dura o ha un sapore sgradevole.
  • Monitorare eventuali preferenziali individuali del gatto, offrendo (quando possibile) entrambe le opzioni nei periodi di cambiamento.
  • Considerare anche l’acqua assunta tramite cibo umido, che contribuisce significativamente all’idratazione del gatto.
  • Altre varianti di acqua: distillata e trattata

    È importante considerare anche il ruolo di alternative come l’acqua distillata, che però non è raccomandata per i gatti, se non in presenza di precise indicazioni veterinarie. L’acqua distillata è completamente priva di minerali: nel lungo termine, può causare squilibri metabolici e non è idonea all’idratazione di animali domestici in condizioni di normalità.
    Al contrario, le acque filtrate – attraverso l’uso di sistemi domestici o caraffe specifiche – rappresentano una scelta interessante, in quanto permettono di eliminare impurità, odori, cloro e ridurre la concentrazione di alcuni minerali dannosi, migliorando la qualità organolettica e la sicurezza per il gatto.

    Alcuni proprietari valutano anche l’utilizzo di acqua “aromatizzata” per stimolare il gatto che beve poco: l’aggiunta di una goccia di succo di tonno naturale o di brodo non salato può aumentare la palatabilità, pur restando un’opzione da usare con moderazione e sotto consiglio veterinario.

    Fattori variabili: sapore, preferenze, costo e impatto ambientale

    Un elemento spesso trascurato è il sapore dell’acqua. La sensibilità dei gatti agli odori e ai sapori è elevatissima, e alcuni soggetti potrebbero preferire l’acqua imbottigliata a quella di rubinetto o viceversa, soltanto perché percepiscono differenze anche impercettibili per noi umani. Alcuni gatti, inoltre, possono rifiutare l’acqua contaminata dal sapore della ciotola stessa: per questo è opportuno optare per materiali inerti come ceramica, acciaio inox o vetro, facilmente lavabili.

    Dal punto di vista economico, l’acqua del rubinetto risulta di gran lunga più conveniente rispetto a quella confezionata, che comporta un incremento dei costi se utilizzata come unica fonte per l’animale domestico.

    Anche la sostenibilità ambientale merita attenzione: utilizzare acqua in bottiglia comporta un notevole utilizzo di plastica e una maggiore impronta ecologica, sia per la produzione che per lo smaltimento delle confezioni. L’acqua di rubinetto, soprattutto se opportunamente trattata con sistemi di filtrazione domestici, rappresenta quindi una scelta ecologica oltre che sicura.

    Considerazioni finali e raccomandazioni veterinarie

    In conclusione, bere solo acqua in bottiglia non è necessario né intrinsecamente migliore per i gatti rispetto all’acqua del rubinetto, purché quest’ultima sia sicura e adeguatamente controllata. La differenza principale riguarda parametri come la composizione minerale, il gusto, il costo e l’impatto ambientale. È fondamentale invece assicurare che la fonte d’acqua sia sempre pura, fresca e pulita, e monitorare eventuali variazioni di salute o preferenza del gatto nel tempo.

    Il consiglio degli esperti è di evitare l’acqua eccessivamente dura o ricca di minerali se il proprio animale è predisposto a patologie renali, e di consultare il veterinario per scegliere la soluzione più adatta in caso di patologie specifiche. In generale, acqua di buona qualità, cambiate frequenti e la possibilità di alternare più fonti – anche tramite cibo umido e, se gradita dal gatto, fontanelle erogatrici – garantiranno una corretta idratazione e contribuiranno alla salute e al benessere del felino domestico per tutta la vita.

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