Purificatore d’aria a ozono: quali rischi e controindicazioni dovresti conoscere prima dell’acquisto

Negli ultimi anni, i dispositivi per la purificazione dell’aria a base di ozono sono diventati sempre più popolari, soprattutto in ambienti domestici e lavorativi dove si desidera mantenere un’atmosfera più salubre e priva di agenti patogeni. Tuttavia, nonostante la loro efficacia dichiarata contro una vasta gamma di batteri, virus e odori, l’impiego degli ozonizzatori presenta rischi e controindicazioni di cui è fondamentale essere consapevoli prima dell’acquisto e dell’utilizzo regolare. Diverse istituzioni, tra cui l’INAIL e l’Istituto Superiore di Sanità, hanno sottolineato la pericolosità dell’ozono proprio per le sue proprietà tossiche e potenzialmente dannose per la salute umana.

La molecola di ozono (O3), sebbene sia un potente ossidante e abbia una comprovata capacità di neutralizzare numerosi patogeni, è anche una sostanza reattiva che, a concentrazioni elevate o in presenza di particolari condizioni ambientali, può causare serie ripercussioni sulla salute.

Come agisce l’ozono nei purificatori d’aria e perché può diventare pericoloso

L’ozono viene rilasciato nell’ambiente attraverso generatori specifici, noti comunemente come ozonizzatori. Questi dispositivi sfruttano la capacità della molecola di interagire con altre sostanze, ossidandole e neutralizzandole. Tuttavia, questa stessa proprietà ossidante è ciò che rende l’ozono una sostanza potenzialmente tossica.

Quando inalato, l’ozono non distingue tra agenti nocivi e i tessuti vivi con cui entra in contatto. Può quindi provocare danni alle membrane cellulari di occhi, mucose, cute e soprattutto delle vie respiratorie. I rischi maggiori si verificano per esposizioni a concentrazioni di ozono in aria superiori a 0,1 mg/m3, soglia oltre la quale sono documentati danni infiammatori e una maggiore suscettibilità alle infezioni respiratorie.

Bambini, anziani e persone con patologie respiratorie croniche come l’asma risultano essere le categorie più vulnerabili. Tra gli effetti nocivi più comuni segnalati in letteratura si annoverano:

  • Dolore toracico persistente e sensazione di peso al petto
  • Tosse secca o produttiva
  • Irritazione delle vie aeree e degli occhi
  • Respiro corto spesso accompagnato da senso di affanno
  • Aumento delle riacutizzazioni di malattie respiratorie croniche
  • Ridotta capacità dell’organismo di difendersi dalle infezioni

Limiti normativi e raccomandazioni per l’utilizzo

L’uso dell’ozono per trattamenti ambientali negli spazi chiusi è regolato da specifiche indicazioni. L’INAIL sottolinea come la tossicità e l’azione ossidante dell’ozono ne limitino fortemente l’uso. Salvo applicazioni professionali controllate, in locali residenziali o piccoli uffici sarebbe opportuno evitare l’utilizzo continuativo di dispositivi produttori di ozono.

Un problema spesso sottovalutato è rappresentato dal fai da te. I trattamenti con generatori di ozono, se non eseguiti da personale esperto e senza la corretta valutazione di numerosi fattori ambientali (disposizione degli arredi, volumetria, portata oraria di ozono, grado di umidità e temperatura dell’aria), possono risultare inefficaci oltre che altamente rischiosi.

Diverse linee guida raccomandano di:

  • Affidare i trattamenti all’ozono esclusivamente a professionisti certificati e dotati delle competenze specifiche
  • Non soggiornare negli ambienti durante e immediatamente dopo il trattamento a base di ozono
  • Arieggiare accuratamente i locali prima di occupare lo spazio nuovamente
  • Verificare la dotazione di sistemi di decomposizione rapida dell’ozono residuo nei dispositivi acquistati

Un utilizzo improprio, soprattutto in ambienti domestici, può tradursi in esposizione cronica a concentrazioni anche minime ma comunque nocive, con effetti progressivi e spesso sottovalutati sulla salute respiratoria.

Controindicazioni, rischi specifici e popolazioni a rischio

Le controindicazioni relative all’uso di purificatori d’aria a ozono sono molteplici e vanno considerate attentamente da chiunque soffra di malattie respiratorie pregresse, ma anche da chi si trova quotidianamente in ambienti con soggetti fragili come bambini e anziani.

Gli effetti collaterali possono riguardare:

  • Peggioramento di condizioni come asma e bronchite cronica
  • Irritazione cutanea e oculare
  • Maggiore sensibilità alle infezioni polmonari dovuta all’indebolimento delle barriere di difesa naturali
  • Possibile sviluppo di quadri di infiammazione polmonare con esposizione a concentrazioni superiori ai limiti di sicurezza

Da notare inoltre che l’ozono può reagire con alcune sostanze chimiche presenti nell’ambiente, come composti volatili rilasciati da detergenti, profumatori o materiali plastici, dando luogo a reazioni indesiderate e alla formazione di sottoprodotti tossici.

È importante informarsi sulla reale necessità di purificare l’aria con l’ozono e valutare attentamente alternative più sicure e meno impattanti, come i filtri HEPA o la ventilazione forzata, soprattutto in ambito domestico.

Consigli pratici per la scelta consapevole e uso in sicurezza

Se si valuta l’acquisto di un purificatore d’aria a ozono, è essenziale prendere in considerazione:

  • La reputazione del produttore e la presenza di certificazioni specifiche
  • La presenza di sensori e sistemi di monitoraggio dell’ozono ambientale nei modelli più avanzati
  • La solida garanzia e un servizio di assistenza serio e affidabile
  • I costi di manutenzione e il consumo energetico effettivo
  • Livello di rumore prodotto durante il funzionamento, aspetto importante soprattutto di notte

È fondamentale diffidare da promesse e pubblicità fuorvianti che propongono generatori di ozono come soluzione universale a ogni problema di salute o igiene ambientale. L’uso indiscriminato può portare più svantaggi che benefici, aggravando i problemi respiratori e aumentando il rischio di reazioni avverse anche in soggetti sani.

L’approccio più sicuro resta quello dell’informazione e del confronto con professionisti del settore sanitario e tecnico, allo scopo di valutare anche l’adozione di alternative come i dispositivi a filtrazione HEPA e tecnologie di ventilazione controllata, spesso altrettanto efficaci e prive dei rischi associati all’ozono.

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