Quando si decide di vendere oro usato, è fondamentale comprendere cosa realmente si guadagna al grammo e quali sono i passaggi per ottenere una valutazione corretta, evitando sorprese e sgradite delusioni. L’argomento suscita grande interesse soprattutto per i frequenti cambiamenti delle quotazioni dell’oro e per la varietà di operatori presenti sul mercato italiano, dai negozi “compro oro” alle gioiellerie specializzate.
Come funziona la valutazione dell’oro usato
Il primo elemento che incide sul denaro che si riceve è la caratura degli oggetti venduti. La stragrande maggioranza dei preziosi destinati alla vendita quotidiana è realizzata in oro 18 carati, anche noto come oro 750 (ossia 750 parti su 1000 sono oro puro). Oltre all’oro 18 kt, può capitare di possedere pezzi in oro 14 kt o in oro 9 kt: più bassa è la caratura, inferiore sarà il valore riconosciuto per ogni grammo.
I compro oro e i professionisti del settore, una volta pesato e verificato il titolo del metallo, applicano la quotazione dell’oro usato aggiornata, da cui detraggono una percentuale destinata a coprire le spese operative e garantire il proprio margine di guadagno. Questo spiega perché i prezzi effettivamente corrisposti all’utente siano sempre inferiori rispetto alle quotazioni che si leggono sulle borse internazionali dell’oro.
Le quotazioni reali riconosciute dai negozi
Al 18 agosto 2025, la quotazione dell’oro usato 18 carati (750/1000) oscilla tra 60,13 €/g e 70,09 €/g, a seconda della fonte e dei minimi margini applicati dai commercianti. Ad esempio, alcune gioiellerie specializzate quotano 70,09 €/g come valore massimo per oro a 18kt in ottimo stato e in assenza di particolari commissioni aggiuntive. Altri operatori, come grandi reti di compro oro, possono applicare valori attorno ai 60,13 €/g o sensibilmente più bassi se devono crescere il margine di guadagno o se riscontrano il bisogno di operare lavorazioni come la fusione, che comportano perdite fisiologiche di peso e ulteriori costi di processo.
Nel caso dell’oro 9 kt, molto meno diffuso e dotato di valore commerciale ridotto, la quotazione si aggira su 34,36 €/g alla medesima data. Il margine di profitto dell’operatore viene prelevato durante la valutazione: se la quotazione teorica di borsa per l’oro puro fosse di 30 €/g, è realistico ricevere un’offerta compresa tra 19 e 22 €/g per oro a basso titolo (esempio 9kt o 14kt), mentre per i 18kt il valore offerto risulta ovviamente superiore, ma sempre più basso rispetto alla quotazione massima di mercato stabilita istantaneamente dalle borse internazionali dell’oro.
È utile precisare che le pubblicità che promettono fino a 70 o 80 euro al grammo nella vendita al dettaglio sono spesso solo specchietti per le allodole: ogni negozio trattiene una percentuale variabile, e il prezzo offerto è soggetto a continue fluttuazioni, che dipendono non solo dalla borsa ma anche dalle spese logistiche e di gestione. Proprio per questo motivo è sempre preferibile chiedere più preventivi e confrontare le valutazioni, accertandosi della reputazione e della trasparenza del negoziante.
Differenze tra negozio e negozio: cosa considerare
Non tutti i compro oro sono uguali: oltre alle fluttuazioni di prezzo legate alle quotazioni internazionali, ogni negozio applica proprie politiche di acquisto, margini di profitto e talvolta spese fisse, impattando sul guadagno finale del cliente. Per questo è fondamentale prestare attenzione in fase di scelta:
- Trasparenza delle procedure: il negoziante dovrebbe spiegare chiaramente come è stato calcolato il valore riconosciuto per il tuo oro – dalla pesatura alla determinazione del titolo.
- Presenza di licenza: solo chi possiede regolare autorizzazione della Questura può effettuare acquisti di oro usato; diffida dei soggetti non autorizzati o poco trasparenti.
- Modalità di pagamento: la normativa italiana vieta pagamenti in contanti sopra i 499 euro; cifre superiori devono essere saldate tramite bonifico o assegno tracciato, anche a tutela del venditore.
- Margine di guadagno dichiarato: chiedi sempre quanto effettivamente ti verrà riconosciuto rispetto alla quotazione ufficiale del giorno.
- Ricevute e documenti: al momento della vendita, fai sempre rilasciare una ricevuta dettagliata riportante quantità, caratura, valore al grammo e cifra totale pagata.
È importante non lasciarsi abbagliare da offerte straordinariamente alte e pubblicità aggressive. Spesso, un prezzo molto superiore alla concorrenza nasconde spese accessorie o valutazioni non chiare che possono abbassare il ricavo effettivo.
A chi rivolgersi per la massima sicurezza
Affidarsi a operatori seri, con esperienza certificata e trasparenza operativa, permette di ottenere una valutazione attendibile e di evitare spiacevoli sorprese. Ecco alcuni suggerimenti utili:
- Preferire catene o negozi con lunga esperienza nel settore, possibilmente ben recensiti sia online che da clienti reali.
- Verificare la licenza dell’attività esposta in negozio: si tratta di un requisito di legge per operare e offre maggiori garanzie.
- Chiedere anticipatamente il valore al grammo riconosciuto per la caratura specifica del tuo oro e se vi siano commissioni/margini dichiarati.
- Richiedere il pagamento tracciato per somme superiori ai 499 euro, così da rispettare le regole antiriciclaggio e poter contestare eventuali problemi.
- Mai consegnare oro senza aver ricevuto una valutazione dettagliata e accettata: il cliente ha sempre la libertà di rifiutare l’offerta senza obblighi di vendita.
Tra le realtà più affidabili si segnalano le gioiellerie storiche e i punti vendita di catene riconosciute nazionalmente, che pubblicano le quotazioni aggiornate quotidianamente sui propri siti e offrono assistenza anche per la valutazione gratuita senza obbligo di vendita.
Ricorda infine che il guadagno ottenuto dipende sia dal valore oggettivo dell’oro che dalla professionalità dell’operatore. Fare attenzione, informarsi e non avere fretta sono le migliori strategie per ottenere il massimo dalla vendita del proprio oro usato.