Acquistare un’abitazione rappresenta uno degli investimenti più importanti nella vita di una persona. Prima di intraprendere questo percorso, è fondamentale sapere quanti soldi bisogna avere a disposizione per poter accedere a un mutuo e coprire tutte le spese legate alla compravendita. Le banche infatti non concedono quasi mai un finanziamento pari al 100% del valore della casa, rendendo obbligatoria la disponibilità di un capitale iniziale. Tuttavia, la cifra esatta richiesta può variare in base a diversi fattori: il prezzo dell’immobile, le condizioni del mutuo, la presenza di agevolazioni e le spese accessorie previste per l’acquisto.
Somma minima necessaria: il contributo personale richiesto dalle banche
Le banche italiane sono solite richiedere che l’acquirente disponga di un anticipo pari almeno al 20% del prezzo dell’immobile. Questo significa che, per una casa dal valore di 200.000 euro, è necessario avere almeno 40.000 euro per poter ottenere il mutuo, poiché gli istituti di credito generalmente finanziano un massimo dell’80% del valore complessivo dell’immobile. In alcuni casi specifici, legati a particolari agevolazioni o categorie prioritarie, è possibile accedere a mutui superiori all’80%, ma si tratta di eccezioni introdotte da fondi statali o da specifiche iniziative temporanee.
La soglia del 20% funge quindi da caparra e rappresenta una garanzia di affidabilità e solidità economica agli occhi della banca. Disporre della cifra necessaria di anticipo aumenta le possibilità di approvazione della pratica e consente di ottenere condizioni creditizie più vantaggiose. Va ricordato che la percentuale finanziabile può variare a seconda della banca, del profilo reddituale del richiedente e dell’eventuale presenza di garanti o co-intestatari.
Le spese accessorie: quanto bisogna prevedere oltre all’anticipo
Oltre al capitale da destinare come anticipo, comprare casa comporta una serie di spese accessorie che devono essere considerate per avere un quadro completo del fabbisogno finanziario. Le principali voci di costo comprendono:
- Spese notarili: includono il compenso del notaio, le imposte di registro e gli oneri fiscali connessi alla compravendita.
- Spese di istruttoria: commissioni della banca per l’apertura e la gestione della pratica di mutuo.
- Perizia tecnica: contributo del perito incaricato dalla banca per la valutazione dell’immobile.
- Assicurazione incendio/scoppio: obbligatoria per tutte le ipoteche.
- Eventuale agenzia immobiliare: provvigioni se ci si affida a operatori del settore per la ricerca o la trattativa.
- Spese di trasloco e lavori: eventuali adattamenti, ristrutturazioni o traslochi da mettere in preventivo.
Secondo le stime aggiornate, tutte queste voci possono incidere fino al 10% sul prezzo di acquisto. Per la stessa casa da 200.000 euro, bisognerà dunque aggiungere tra i 14.000 e 20.000 euro alle somme destinate all’anticipo.
Di conseguenza, la cifra totale da mettere da parte per acquistare una casa di fascia media arriva facilmente tra 54.000 e 60.000 euro, che rappresenta una stima realistica e coerente con i parametri indicati dalla maggior parte delle banche.
Agevolazioni statali per giovani e categorie prioritarie
Particolare attenzione meritano le recenti misure agevolative introdotte dallo Stato italiano a sostegno di alcune categorie, in particolare i giovani under 36 e altri soggetti considerati prioritari, come le giovani coppie o i nuclei monogenitoriali con figli minori.
Il Fondo di Garanzia per la Prima Casa
Il Fondo di Garanzia per la Prima Casa, gestito da Consap, offre la possibilità di ottenere una garanzia pubblica sull’80% del valore dell’immobile oltre alle spese accessorie, con un limite massimo nel caso di mutui fino a 250.000 euro. Per accedere a questa misura, è necessario avere un ISEE non superiore a 40.000 euro annui e rientrare nelle categorie indicate dalla normativa. In queste circostanze, è possibile ottenere finanziamenti superiori al classico 80% fino al 100% del valore dell’immobile, purché sia presente la copertura statale a garanzia della banca.
Tale agevolazione, prorogata fino al 31 dicembre 2027, consente a molti giovani e a soggetti con difficoltà di risparmio di ridurre sensibilmente la soglia di capitale iniziale richiesta. Ciononostante, restano comunque da coprire le spese accessorie e un fondo di sicurezza richiesto dalla maggior parte degli istituti per coprire adempimenti fiscali, pagamento del notaio e costi accessori non finanziabili dal mutuo.
La solidità finanziaria richiesta e gli altri criteri bancari
Le banche, durante la valutazione di una richiesta di mutuo, tengono in grande considerazione la solidità reddituale del richiedente, la presenza di contratti di lavoro stabili e la gestione pregressa di altri debiti. Un bilancio familiare equilibrato, la capacità di risparmio costante e un profilo creditizio affidabile incidono positivamente sulla fattibilità dell’operazione.
Da non trascurare infine il rapporto rata/reddito: in genere, le banche non erogano un mutuo che comporti una rata mensile superiore al 30-35% del reddito netto familiare. Questo criterio garantisce la sostenibilità dell’impegno finanziario e riduce il rischio di sovraindebitamento.
Più la somma disponibile sarà elevata, maggiore sarà la flessibilità in fase di trattativa e la possibilità di ottenere condizioni migliori per tasso di interesse e durata dell’ammortamento. In alcuni casi, la presenza di garanti o coobbligati con un reddito aggiuntivo può sopperire alla limitata disponibilità di liquidità, migliorando il merito creditizio del richiedente.
Consigli operativi per pianificare l’acquisto
- Pianificazione a medio-lungo termine: iniziare ad accumulare risparmi con anni di anticipo rispetto al progetto di acquisto.
- Simulazione del mutuo: utilizzare i calcolatori online per visualizzare l’entità della rata e l’impatto delle varie voci di spesa.
- Raccolta dei documenti necessari: ISEE aggiornato, certificazioni di reddito, eventuali contratti di lavoro e documenti bancari utili alla valutazione.
- Attenzione agli incentivi: verificare ogni anno le agevolazioni statali, regionali o locali disponibili, specialmente per l’acquisto della prima casa.
- Valutazione delle spese future: stimare costi ordinari e straordinari che seguiranno l’acquisto, come manutenzione, tasse annuali e costi condominiali.
In sintesi, la cifra esatta richiesta dalle banche oggi per comprare casa è costituita da almeno il 20% del valore dell’immobile più tutte le spese accessorie, che vanno preventivate attorno al 10% del prezzo richiesto. In presenza di particolari agevolazioni, in particolare per gli under 36, il capitale minimo può ridursi sensibilmente, ma resta necessario prevedere un fondo di sicurezza e coprire tutte le voci di costo extra-mutuo. Una programmazione attenta e l’accesso alle informazioni aggiornate sono strumenti indispensabili per realizzare l’acquisto di un immobile in modo sostenibile e consapevole.