Che cos’è un money binder? Il trucco usato dagli orientali per attirare soldi

Un money binder è un sistema di organizzazione finanziaria personale che consente di gestire il proprio denaro in modo pratico e visivo, suddividendolo in diverse categorie tramite buste o tasche separate all’interno di un raccoglitore. Questa metodologia si ispira a tecniche di gestione dei contanti già diffuse in varie culture, ma negli ultimi anni sta vivendo una nuova popolarità, soprattutto grazie ai social e a piattaforme di video sharing dedicate al risparmio e alla gestione consapevole delle spese . L’obiettivo principale non è tanto quello di “attirare denaro energeticamente”, come suggeriscono alcune narrazioni virali, ma piuttosto di aiutare le persone ad avere maggiore controllo delle proprie entrate e uscite attraverso una suddivisione fisica dei fondi.

Come funziona il sistema dei money binder

Il funzionamento di questo metodo è molto semplice ma efficace: si utilizza un raccoglitore ad anelli, spesso formato A6, dotato di buste trasparenti richiudibili in cui si inseriscono soldi contanti relativi a specifiche categorie di spesa, come ad esempio: spesa alimentare, divertimenti, salute, emergenze, regali, viaggi, ecc. Ogni busta rappresenta un “budget” dedicato a una specifica voce di spesa .

Generalmente, a inizio mese, si preleva l’importo complessivo che si intende spendere e si suddivide tra le buste in base a un piano predefinito. Ogni volta che si effettua una spesa, si preleva dalla busta corrispondente. Quando una busta finisce, non si spende più per quella categoria fino al mese successivo.

  • La visibilità sui soldi disponibili aiuta a prevenire lo sforamento del budget.
  • La gestione guidata degli extra e delle emergenze mantiene le finanze sotto controllo anche in caso di spese impreviste.
  • È possibile dedicare buste specifiche al risparmio, che si accumulano mese dopo mese per spese annuali (come l’assicurazione auto o le vacanze) .

I “trucchi” orientali e la diffusione del mito

Negli ultimi mesi sui social si è diffusa la narrazione secondo cui il money binder sarebbe una sorta di “trucco orientale” per attirare soldi tramite tecniche energetiche, colori, amuleti o pratiche di attrazione simili al feng shui. Questa associazione nasce principalmente per il fascino che molte discipline orientali esercitano sull’immaginario collettivo riguardo l’armonia tra danaro, ambiente e fortuna personale.

Tuttavia, non esistono prove scientifiche o fonti accreditate che colleghino la pratica originale del money binder a specifici rituali magici o tradizioni esoteriche orientali. Il sistema, nella sua versione moderna, deriva invece da antiche pratiche di gestione domestica delle spese diffuse in tutto il mondo — come le “envelope system” anglosassoni — dove la suddivisione in buste nasceva dall’esigenza di controllare il budget familiare .

Il richiamo al “trucco degli orientali” è quindi da considerarsi soprattutto una modalità comunicativa o di marketing, spesso sfruttata per rendere il metodo più affascinante o misterioso. Nonostante l’assenza di basi magiche o spirituali, la pratica del money binder può certamente favorire una gestione più consapevole e disciplinata delle proprie risorse economiche, riducendo lo spreco e incentivando il risparmio .

Vantaggi pratici e applicabilità del metodo

L’adozione del money binder può portare numerosi vantaggi concreti nella vita quotidiana:

  • Controllo sulle uscite: le spese sono tracciate in tempo reale tramite il denaro fisicamente presente nelle buste.
  • Riduzione delle spese impulsive: non avendo a disposizione la carta di credito o l’intero conto corrente, si è meno tentati di fare acquisti non programmati.
  • Risparmio costante: destinando ogni mese una quota fissa o variabile a buste specifiche per spese future (come viaggi o regali), si evitano periodi di sovraccarico finanziario.
  • Didattica per bambini e ragazzi: il metodo è spesso consigliato anche come strumento educativo per insegnare il valore del denaro e la pianificazione finanziaria sin da piccoli .

La flessibilità del sistema consente di adattare le categorie e le somme ai bisogni della singola persona o della famiglia. Molti utilizzatori personalizzano ulteriormente il raccoglitore con colori, adesivi e annotazioni, rendendo l’esperienza più coinvolgente e motivante.

Money binder fisico e digitale, limiti e considerazioni

Tradizionalmente il money binder nasce come strumento fisico, ma negli ultimi anni sono nati anche equivalenti digitali, disponibili come app o file excel scaricabili, che permettono di replicare lo stesso sistema di organizzazione e suddivisione delle spese senza l’uso dei contanti . Questa evoluzione risponde alle esigenze di chi preferisce pagare con carte, bonifici o sistemi digitali ma vuole comunque mantenere la stessa disciplina di pianificazione.

Tra i principali limiti del metodo, si evidenziano:

  • la necessità di gestire sempre contanti, fattore meno pratico con l’uso crescente di pagamenti elettronici;
  • il rischio di smarrimento o furto delle somme conservate nelle buste;
  • la difficoltà di adattare la metodologia in modo rigoroso a tutte le tipologie di spese (specialmente quelle a cadenza non precisa o molto variabili).

Nonostante questi aspetti, il money binder resta un alleato prezioso per chi desidera migliorare la propria gestione finanziaria e coltivare abitudini di risparmio.

In sintesi, quello che spesso è presentato come un “segreto orientale” non è altro che una solida pratica di educazione finanziaria, di origine universale, accessibile a tutti e facilmente personalizzabile. L’elemento magico attribuito dalla narrativa social trova scarso fondamento nella realtà, mentre ciò che davvero “attira soldi” è la costanza nel seguire il metodo, la capacità di pianificare e un approccio disciplinato all’uso delle proprie risorse.

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