Come si acquista un buono fruttifero? Ecco cosa fare e conviene

Acquistare un buono fruttifero rappresenta una delle scelte preferite per chi cerca un investimento sicuro e senza costi nascosti in Italia. I buoni fruttiferi, emessi tipicamente da Poste Italiane, si distinguono per la loro semplicità di sottoscrizione e gestione, oltre che per un profilo di rischio estremamente basso, ideale per chi vuole tutelare il proprio capitale e ottenere un rendimento certo, seppur contenuto. Ma come funziona in pratica l’acquisto? E, soprattutto, in quali casi conviene puntare su questo strumento?

Procedura di acquisto: requisiti e modalità

La sottoscrizione di un buono fruttifero può avvenire in due formati diversi: quello cartaceo tradizionale e quello dematerializzato (digitale). La scelta risponde sia alle esigenze di praticità che a quelle di innovazione nell’ambito dei servizi finanziari.

Acquisto allo sportello postale

La modalità più classica prevede una visita in qualunque ufficio di Poste Italiane. Qui è necessario presentare:

  • Documento di identità valido
  • Codice fiscale
  • Apertura (o possesso) di un libretto di risparmio postale o di un conto BancoPosta

L’operazione viene seguita dal personale e si conclude con la consegna del buono cartaceo che certifica l’avvenuta sottoscrizione.

Acquisto online e tramite App

La versione dematerializzata si effettua invece interamente online, tramite il sito di Poste Italiane o l’App BancoPosta. In questo caso occorre:

  • Disporre di un account abilitato ai servizi online di Poste
  • Avere l’app BancoPosta installata o accedere al sito
  • Essere intestatari di un libretto postale o conto corrente BancoPosta

Dopo aver effettuato il login, si seguono i passaggi per la sottoscrizione: scelta del tipo di buono, importo (minimo 50 euro o multipli di 50), conferma e invio della richiesta. Tutto viene gestito digitalmente, senza supporti fisici e con la possibilità di verificare in qualunque momento la posizione.

Alcune tipologie, come il recente Buono 100, possono essere acquistate anche online ma richiedono specifiche condizioni di liquidità (vedi oltre) buono fruttifero postale .

Tipologie e condizioni: focus sulle novità

Negli ultimi anni, Poste Italiane ha introdotto diverse nuove formule di buoni, tra cui il Buono 100, pensato per chi dispone di nuova liquidità e punta a un rendimento garantito in quattro anni. Sottoscrivere questa tipologia di buono richiede che il capitale investito sia stato accreditato sul libretto di risparmio o sul conto BancoPosta tra il 20 giugno e il 4 settembre 2025. Non è possibile utilizzare fondi già presenti prima di queste date.

I versamenti possono essere effettuati anche tramite bonifico, assegni oppure accrediti automatici, come lo stipendio o la pensione. Si può acquistare il buono in tagli da 50 euro (e multipli), con un tetto massimo di un milione di euro al giorno. È un’operazione gratuita, senza spese di sottoscrizione o rimborso.

Rendimenti, tassazione e flessibilità

Il rendimento dei buoni fruttiferi postali tende a essere inferiore rispetto ad altri strumenti finanziari a maggior rischio, ma è compensato da maggiore sicurezza e dalla garanzia dello Stato italiano. Tra le caratteristiche peculiari va segnalata la tassazione agevolata del 12,5% sugli interessi, più favorevole rispetto ad altri investimenti soggetti al 26%.

In caso di bisogno, il capitale può essere rimborsato anticipatamente e senza penali. Tuttavia, se il rimborso avviene prima della scadenza, nella maggior parte delle tipologie di buono vengono corrisposti solo gli eventuali interessi maturati fino a quel momento, oppure nessun interesse in caso di tempistiche molto brevi.

Va ricordato che l’importo minimo da investire è di gran lunga accessibile (50 euro), rendendo i buoni fruttiferi fruibili a tutte le fasce di risparmiatori. È possibile anche la cointestazione tra più soggetti, utile in ambito familiare.

Conviene davvero acquistare un buono fruttifero?

Nell’analisi della convenienza, i buoni fruttiferi postali primeggiano tra i prodotti di risparmio garantito a basso rischio. Sono ideali per chi desidera salvaguardare il capitale, non ha esperienza finanziaria, non cerca grandi performance e ha un orizzonte temporale medio-lungo. Anche per chi vuole diversificare una parte dei propri risparmi verso soluzioni più prudenti, rappresentano una valida scelta.

Tuttavia, i rendimenti, data la stabilità e la sicurezza offerta, risultano tendenzialmente più bassi rispetto ad alternative come azioni, fondi o obbligazioni più rischiose. A complicare il quadro ci sono le oscillazioni inflazionistiche, che possono incidere sul potere d’acquisto reale.

Vi sono prodotti più dinamici, ad esempio fondi pensione o strumenti a capitale variabile, che possono rendere di più ma presentano rischi e costi superiori. La scelta, dunque, deve essere valutata in relazione allo scenario personale: orizzonte temporale, propensione al rischio, esigenze di liquidità e obiettivi di rendimento.

Nel complesso, i buoni fruttiferi mantengono un fascino particolare per l’assenza di complicazioni burocratiche, per la garanzia statale e per la facilità di sottoscrizione e gestione. Rappresentano ancora oggi una delle forme di risparmio più popolari tra i cittadini, testimoniando una fiducia consolidata verso la sicurezza offerta dallo Stato.

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