La normativa italiana prevede precisi limiti ai versamenti in contanti sul libretto postale, allo scopo di contrastare l’evasione fiscale e prevenire il riciclaggio di denaro. La disciplina vigente è aggiornata periodicamente e il limite massimo consentito dalla legge riflette l’intenzione del legislatore di garantire la tracciabilità delle transazioni finanziarie. Analizzare questi limiti e le possibili conseguenze in caso di superamento è essenziale per chiunque utilizzi strumenti postali di risparmio.
Limite massimo al versamento in contanti: aggiornamenti normativi
Dal 1° gennaio 2023 il limite massimo per il trasferimento di denaro contante – compresi i versamenti su libretti postali – tra soggetti diversi, è fissato dalla legge a 5.000 euro. Questo valore rappresenta la soglia oltre la quale ogni movimento in contanti deve necessariamente avvenire con metodi tracciabili, come bonifici, carte di credito o debito, assegni non trasferibili e altri strumenti elettronici. L’art. 49 del D.Lgs. 231/2007, aggiornato dalla Legge 197/2022 (Legge di Bilancio 2023), stabilisce con chiarezza che per operazioni pari o superiori a 5.000 euro vige l’obbligo della tracciabilità completa del pagamento. Qualsiasi operazione che coinvolga importi anche leggermente superiori al limite legale in contanti è vietata e può prevedere conseguenze di carattere amministrativo e, nei casi più gravi, penale.
Fino al 31 dicembre 2022 il limite era fissato a 2.000 euro (da luglio 2020 in poi); in periodi precedenti, come previsto da altre revisioni normative, la soglia era stata addirittura abbassata a 1.000 euro. Queste continue riduzioni e aumenti testimoniano la volontà di tenere costantemente sotto controllo la circolazione di denaro contante per limitare fenomeni illeciti e favorire la trasparenza nelle transazioni.
Applicazione del limite sul libretto postale
Il libretto postale, considerato dalla normativa come mezzo di deposito analogo a quello bancario, è quindi soggetto alle stesse regole di antiriciclaggio. Ogni versamento in contanti effettuato sul proprio libretto postale non può superare, nell’atto unico, il limite appena descritto. In caso di necessità di depositare somme superiori, è obbligatorio utilizzare strumenti che assicurino la tracciabilità. Il personale di Poste Italiane non può accettare, nell’esecuzione di una singola operazione di versamento, importi pari o superiori a 5.000 euro in contanti e, nel caso, deve invitare l’utente a procedere con mezzi elettronici.
Importante specificare che il limite vale per singola operazione, anche se eseguita tramite più versamenti collegati (frazionamento artificioso). Se, ad esempio, un cliente tenta di suddividere un versamento di 10.000 euro in tre operazioni consecutive da 4.000, 3.000 e 3.000 euro, la normativa antiriciclaggio considera l’importo complessivo su base temporale e contabile, e quindi il comportamento è sanzionabile come elusivo.
Assenza di limite all’importo depositabile in assoluto
Non esiste, invece, un limite complessivo all’importo depositabile su un libretto postale: il parametro riguarda solo la modalità del versamento (il contante). Attraverso strumenti tracciabili (come bonifici, ricariche da altri conti, accrediti elettronici) si può versare qualunque somma, anche molto superiore ai 5.000 euro, senza vincoli previsti dalla legge riguardo all’ammontare complessivo detentibile o depositato.
Secondo quanto rilevato anche dalle comunicazioni aggiornate di Poste Italiane, il vero rischio per il cliente non è rappresentato dal superamento di una soglia massima assoluta, ma dall’effettuare operazioni in contanti superiori al limite. È consigliata un’attenta pianificazione dei versamenti per non incorrere in inutili segnalazioni o controlli da parte dell’Unità di Informazione Finanziaria (UIF), organismo deputato alla vigilanza contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo.
Segnalazioni, controlli e sanzioni
Effettuare un singolo versamento in contanti sopra i 5.000 euro comporta l’automatica segnalazione all’UIF da parte dell’operatore di sportello obbligato dall’attuale disciplina antiriciclaggio. Persino operazioni di importo inferiore ma sospette per modalità, frequenza o frazionamento artificioso possono essere sottoposte a verifica.
Occorre essere consapevoli che il frazionamento delle somme (più versamenti di importo inferiore nello stesso giorno o comunque riferiti alla medesima operazione economica) non è un espediente legale e può essere oggetto di sanzione allo stesso modo del superamento della soglia in un’unica operazione. La sanzione amministrativa prevista può essere significativa e in caso di reiterazione la segnalazione può avere conseguenze più gravi, tra cui la comunicazione all’Agenzia delle Entrate e la segnalazione in UIF.
Le responsabilità di Poste Italiane
Gli operatori di sportello sono chiamati alla vigilanza attiva e alla compilazione delle segnalazioni in tempo reale: il sistema informatico bancaria e postale è strutturato per bloccare operazioni sospette e segnalare tempestivamente eventuali anomalie ai responsabili dell’ente e, quando necessario, alle autorità competenti.
- Le cause più frequenti di segnalazione includono: versamenti ingiustificati rispetto al profilo economico del cliente, movimenti frazionati sospetti, versamenti in prossimità del limite eccessivamente ripetuti, oppure operazioni non in linea con l’attività professionale dichiarata.
- Le sanzioni amministrative possono partire da una semplice diffida fino ad arrivare a multe anche molto rilevanti, secondo la gravità della violazione e della recidiva.
Nel contesto europeo e italiano, la politica restrittiva sull’uso del contante mira a facilitare il contrasto a riciclaggio di denaro e altri reati finanziari, proteggendo sia gli istituti di credito che i risparmiatori.
In ultima analisi, chi desidera effettuare versamenti in contanti su libretti postali deve rispettare scrupolosamente la soglia prevista dalla legge: dal 2023 questa è fissata a 5.000 euro. Per importi superiori, è necessario usare strumenti di pagamento tracciabili, in linea con le disposizioni legislative italiane attualmente in vigore, evitando così controlli, segnalazioni e sanzioni.